sabato 29 agosto 2020

 

InfoPandemia : anche le informazioni possono diventare virus



Il 90% dei ragazzi si affretta a rispondere appena il cellulare squilla/vibra evidenziando quello che alcuni ricercatori ( Robert Rosenberger  Georgia Institute of Technology) l’hanno definita  "Phantom Vibration Syndrome" (PVS) sindrome da vibrazione, un'epidemia che contagia molti giovani e non ossessionati nel consultare immediatamente lo smartphone al primo squillo o vibrazione.

 

L’ UCSF (Università della California Sanfrancisco) dimostra come l’uso eccessivo degli smartphone, privi il cervello delle micro fasi di riposo, togliendo spazio così alla creatività , all’inventiva e alla memoria.

 

Altre ricerche evidenziano come un frenetico uso dello smartphone sia correlato ( rapporto di reciprocità, di interdipendenza ) con la diminuzione della memoria e, della creatività.


( ricerca  Flurry ) Trascorriamo mediamente 5 ore al giorno sui nostri smartphone, prevalentemente in attività di comunicazione sui social e texting scrittura su social.

Viviamo così uno tsunami di informazioni, che spesso diventano disinformazione, che si diffondono rapidamente da persona a persona, comportandosi proprio come "meccanismi virali" ( B.W. Burroughs) nutrendosi e diventando più forti mentre si diffondono. 



(Università del Texas, mostra in una sua ricerca)

Anche la sola presenza dello smartphone acceso e disponibile rende "più stupidi", ( effetto brain drain ) per lo "sforzo" richiesto nel controllare/non controllare il proprio smartphone/computer.

Tale sforzo mentale utilizza una parte del nostro cervello e, per questo motivo,che la sola presenza dello smartphone è sufficiente per ridurre le nostre capacità cognitive.


Il problema non è l’oggetto in sé ma il suo utilizzo. In  un test effettuato (Media multitaskers pay mental price, Stanford study shows) , studenti multifunzionali (che svolgono più attività contemporaneamente ) non riuscivano a ignorare ciò che non era/era importante peggiorando le loro capacità cognitive.

 

Tali fenomeni di iperinformazione raggiungono spesso aspetti di viralità,  tanto che alcuni arrivano a dire che stiamo ormai vivendo una pandemia di informazioni (R.Watson), sopraffatti da dati compilati frettolosamente, di provenienza scadente e non verificati.

Ci sono troppe informazioni e opinioni che circolano, e circolano troppo velocemente, con il risultato paradossale di essere scarsamenti informati se non addirittura disinformati, (vedi il fenomeno fake news).

 

Quale mascherina ,disinfettanti, vaccini di protezione possiamo/dobbiamo utilizzare ?

Il distanziamento dai social media, al fine di sedare la prima pandemia postmoderna.Si consiglia di leggere le notizie lentamente ( meno scrolling veloce e superficiale), leggere con spirito critico, meno risposte di impulso , indagare sulle fonti delle notizie , fermarsi spesso e leggere e rileggere la notizia magari su carta ogni volta che è possibile,soprattutto sulle questioni complesse, fare maggior attenzione a ciò che si posta e si condivide nei social e nella cerchia dei gruppi di amici .

Altri autori si spingono oltre:  le piattaforme dei social media dovrebbero costruire una certa la distanza sociale nelle loro interfacce. Potrebbero implementare un design antivirale (Mirani) creando deliberatamente "attrito" per l'utente che rende più difficile la condivisione delle informazioni, per altri la soluzione sta nell’ imporsi serate/giornate senza social media tutto a beneficio della nostra salute mentale.

Ognuno di noi può limitare questa diffusione di InfoPandemia,  le nostre azioni possono diffondere il virus o promuovere il benessere mentale. 

A voi la scelta attraverso un impegno attento e responsabile.

sabato 9 maggio 2020

Accidia e Paure post Quarantena

Questo lungo periodo di quarantena forzata ha innescato un' inaspettato Virus che colpisce questa volta non il corpo ma la mente.( vedi mio decalogo Quarantena)
Stiamo passando da #IoRestoACasa a #IoRestoTriste, e la persona colpita manifesta i sintomi che gli antichi chiamavano Accidia.



Accidia come svogliatezza, tedio, sconforto, pigrizia e inerzia spirituale (akedìa), negligenza, mancanza d'interesse,fiacchezza (deilìa), abbattimento (katepheia), tristezza (lype) , stanchezza del cuore (pehloped), frustrazione (unynie),per altri la tirannia dello scoraggiamento (athymìa).Il termine più vicino a noi viene dal latino taedium.
Ecco allora che si manifesta in noi una preoccupazione eccessiva per il futuro, angosciandosi di fronte alla prospettiva di una insostenibile povertà o malattia capace di colpire segnando il nostro corpo.(  il 37,8% ha paura che ammali un familiare e 15,4% che si ammali un amico )
Alcuni hanno cercato di esorcizzarla durante la Quarantena con il peccato di gola, un'iperalimentazione, soprattutto negli anziani,
che ora però scopriamo un pò tutti appena ricominciamo ad uscire di casa con qualche, forse troppi, kili di troppo accumulati.( 48% combatte lo stress col cibo ricerca )
Ma un'altro sintomo dell'accidia si presenta come pigrizia in sé e per sé, svogliatezza (spopolano i meme  sul web Abbiamo salvato l'Italia restando in pigiama ), non si vedeva l'ora di uscire di casa e invece rimaniamo/preferiamo restare a casa ( il 68% sta vivendo molto male la possibilità di uscire di casa secondo una ricerca ), complice forse ancora la paura.
E' come se questa lunga reclusione ci avesse lasciato un disagio di fondo, una insoddisfazione irrisolta nei confronti della nostra vita, uno stato di scoraggiamento generalizzato.( nel 78% il sentimento dominante in quarantena è stato l’ansia e il senso di oppressione).
In questo caso si parla di “sindrome  del prigioniero"  cioè ’evitare il contatto con l’esterno dopo un lungo isolamento, come appunto quello sperimentato in occasione della diffusione del coronavirus   difficoltà ad uscire (descritta dal Collegio Ufficiale di Psicologi di Madrid) similmente a quanto è  accaduto a New York dopo attacchi 11 Settembre..

"E come avere i piedi legati è un impedimento per la corsa, così la tristezza."
Altre ricerche sottolineano come le informazioni diffuse dai Media (giornali,tv,social) generano
Preoccupazione 37,8% Impotenza 23,5%
Rabbia 10,4 % Indifferenza 10% Compassione 6,8% Paura 6,1% Dolore 4,4%.
Paura si , anche la Paura sembra dominare :
il 37,8% ha paura che ammali un familiare
20,4% paura della crisi economica
15,4% che si ammali un amico
11,7% paura del cambiamento
8,4% di rimanere isolato
5,7% di essere contagiato
vedi anche  )
Ma torniamo agli antichi. Abba Isaia diceva che lo spirito di tristezza «mette in opera numerosi strumenti di caccia, fino a che ti abbia tolto ogni vigore»
"Colui che domina le passioni signoreggerà sulla tristezza, mentre chi è vinto dal piacere non sfuggirà ai suoi legami." Evagrio
"Dolce è per tutti gli uomini il sorgere del sole, ma anche di questo si dispiace l'anima triste."
Come combattere allora l'Accidia ? 
Con l'accettazione, la pazienza e la perseveranza.
Giovanni Climaco ci ricorda che il rimedio più efficace è il pénthos , vivere e accettare la tristezza, mentre Crisostomo oppone alla tristezza la pazienza e la perseveranza.
"Chi vincerà il desiderio vincerà le passioni e il vincitore delle passioni non sarà sottomesso dalla tristezza."
"Come infatti colui che è ben corazzato respinge i colpi, così l'uomo privo di passioni non è ferito dalla tristezza."
Potremo concludere con questo pensiero: " Colui che si distacca dai piaceri del mondo non sarà turbato dai cattivi pensieri della tristezza."